Qualcuno li aveva dati per dispersi, altri per malati -se non morti- e qualcun altro perfino per finiti e sciolti; al netto delle disperazioni dei fan, nonché di problemi di salute ed altri avvenimenti nefasti di natura personale che hanno influito sul periodo di pausa con annesso anno e più di social detox totale e di prim’ordine, i Kampfar (che mai avevano effettivamente annunciato nulla che fosse uno scioglimento o altro) sono tornati apparentemente più in forma che mai.
Il quartetto norvegese sembra, ancor prima di di essere stato via unicamente impegnato e concentrato a scrivere altra grande musica, innanzitutto aver dato una lezione assolutamente attuale su quanto la mancanza di eccessive distrazioni e di quei continui e schiavizzanti vincoli tipicamente “sociali” possa fare miracoli e sia, per un vero artista, almeno in determinate fasi quantomai realmente necessaria.
Si può anche attribuire come sempre tutto al caso; il dato di fatto è però che “Ophidian” -primo estratto da quel che sarà “Ofidians Manifest”, ottavo full-length dei veterani in arrivo il 3 maggio nuovamente per Indie Recordings– suona ricolmo e strabordante proprio di quella finissima e travolgente ispirazione che ha contraddistinto già gli ultimi due eccelsi dischi “Profan” e “Djevelmakt”; doppietta che era stata per molti versi un punto di svolta nell’evoluzione del gruppo. Senza allontanarsene troppo stilisticamente, ma consegnando con ricchezza e senza fallire il solito carico di sbalordimento compositivo e selezionate novità ad intessere attesa nonché il più grande interesse, “Ophidian” riprende il filo laddove era stato interrotto per ricominciare senza la minima fatica quel cammino di conquista che i Kampfar sembrano quantomai lontanissimi dal voler abbandonare.
Se queste sono le premesse, possiamo già stare sicuri rispetto a quello che sarà con ogni probabilità un altro impressionante tassello della loro (per qualità ma anche modi) sfavillante carriera. Splendidi.
Lo trovate su YouTube.
Tracklist:
1. “Syndefall”
2. “Ophidian”
3. “Dominans”
4. “Natt”
5. “Eremitt”
6. “Skamløs!”
7. “Det Sorte”
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Lo trovate su BandCamp.
Tracklist:
1. “Was Bleibt Ist Der Regen”
2. “Monolog Eines Berges”
3. “Aare”
4. “De Profundis”
5. “Rote Trümmer”
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– Matteo “Theo” Damiani –